In un’atmosfera perfettamente decadente e nostalgica, chiffon e organze si fanno impalpabili, quasi a simboleggiare la ricorrente necessità di riportare in vita un passato ideale e immaginario che i Preraffaelliti si figuravano come utopica dottrina.
la deliziosa Ophelia, nel fiore dei suoi anni e delle sue dolci illusioni, è circondata da fiori di campo e delicate palette cromatiche.
«La fanciulla shakespeariana incarna e veste i colori della fioritura danzando tra la tenue sfumatura della malva in fiore e il timido bocciolo del non ti scordar di me»
«Talora, invece, l’energia del colore si fa trionfante e sontuosa come una sferzante camelia o come un’intensa rosa»
"-Ecco per voi la nigella, e l’aquilegia. Per voi della ruta. E un poco per me. Erbagrazia, possiamo chiamarla, di domenica. Ma voi la ruta dovete portarla in modo diverso da me. Qui, una margherita. Volevo darvi delle violette, ma son tutte appassite quando morì mio padre. Dicono che ha fatto una buona fine."
Ophelia
Estratto atto IV dell’Amleto di William Shakespeare in cui Ophelia, ormai in preda alla follia, distribuisce fiori ai contadini che festeggiano il ritorno della primavera.
"-Ecco del rosmarino, per il ricordo…
ti prego, amore, ricorda.
E qui le viole,
per il pensiero."
Ophelia
Estratto atto IV dell’Amleto di William Shakespeare in cui Ophelia, ormai in preda alla follia, distribuisce fiori ai contadini che festeggiano il ritorno della primavera.
"Sull'acqua calma e nera dove dormon le stelle
La bianca Ofelia ondeggia come fosse un gran giglio,
Ondeggia lentamente, stesa nei lunghi veli...
- Dai boschi più lontani s'odon gridi di caccia.
Sono più di mille anni che la dolente Ofelia
Passa, bianco fantasma, sul lungo fiume nero.
Sono più di mille anni che la follia sua dolce
Mormora una romanza nel vento della sera."
Arthur Rimbaud